La Regione Lombardia ha deciso l’aumento di biglietti e abbonamenti ferroviari che scatteranno però l’anno prossimo dopo le elezioni regionali. L’aumento è contenuto in una delibera di giunta approvata la scorsa settimana che determina, dopo due anni di stop, la ridefinizione con un rialzo complessivo dello 0,93% per l’anno 2017, che viene però posticipato al 2018, quando verrà sommato alla quota prevista per l’anno in corso. Da notare che l’aumento 2017, che è calcolato ogni anno ad aprile e si basa sull’indice di inflazione, sarebbe stato dell’1,73%. È sceso a 0,93% perché tiene conto degli anni 2015 e 2016 in cui, a rigor di calcolo, la Regione avrebbe dovuto applicare delle riduzioni, che invece non ha applicato. L’anno prossimo, quindi, l’aumento sarà ragionevolmente almeno il doppio o anche il triplo di quello consueto.
Solo pochi giorni fa l’assessore Sorte si era vantato del mancato aumento e anche durante la presentazione del piano di investimento per l’acquisto di nuovi treni si era vantato di averlo promosso senza toccare le tariffe. Sulla vicenda interviene il segretario del Partito Democratico Alessandro Alfieri: “Maroni e Sorte con i pendolari fanno i furbetti. Annunciano in pompa magna investimenti miliardari sui treni fra 10 anni ma nascondono la delibera con cui aumentano le tariffe dei pendolari lombardi, guarda un po’, subito dopo le elezioni regionali. Ma chi pensano di prendere in giro?”